Libreria indipendente
Questa è la storia di una deliziosa libreria nata in un piccolo borgo della Basilicata. Un luogo fatato, per i più piccini ma anche per i grandi, perché i libri non hanno età né fissa dimora.
È la casa di Marcella Stigliano, giovane ed intraprendente lucana che un giorno decide di fare le valigie e compiere un viaggio “inverso”, da Milano a Marsicovetere (PZ). Un ritorno alle origini non privo di difficoltà.
Sono andata a trovarla e tra una chiacchiera e un’altra, mi ha offerto la possibilità di entrare nel cuore di Fatagliò&Marpidò. Un piccolo universo a colori che ha preso vita anche grazie allo zampino di una persona speciale…
Marcella, mi spieghi come e quando ti è venuta questa idea, brillante di sicuro, ma anche notevolmente ardita? Una libreria indipendente nata in un contesto di crisi dell’editoria e per di più in un paese di poco più di 5000 abitanti!
In quel periodo ero a Milano. Mi piaceva la città, ma facevo fatica a trovare la mia dimensione lavorativa. Sono laureata in Scienze dei Beni Culturali a Roma e quando ho deciso di trasferirmi al Nord, pensavo e speravo di trovare un’occupazione compatibile con il mio percorso di studi. Purtroppo non è stato così e mi sono trovata catapultata in un call center, nell’area risorse umane. Ero presa dallo sconforto, quando un giorno mia sorella Pina mi ha detto: “Perché non apri una libreria? Non c’è uno spazio così bello nella Val d’Agri. Proprio in queste settimane è stato promosso un corso dalle tue parti dedicato all’apertura di questa attività per bambini e ragazzi, un seminario di 5 giorni dove puoi imparare tante cose”. E così feci. Fu l’inizio di tutto.
Scelsi di tornare al Sud, spinta dall’amore per la mia bellissima terra e dal desiderio di dimostrare che si possono realizzare i propri sogni anche in contesti dove sembra che ci sia poco spazio per le iniziative coraggiose, soprattutto nell’ambito della cultura. Credo che vada cambiata la mentalità ed è per questo che mi rivolgo ai più piccoli. Sono loro il futuro e da loro bisogna partire.
Quali sono gli scogli che hai dovuto superare nel tempo?
All’inizio ho dovuto risolvere tante beghe burocratiche e la ricerca del finanziamento non è stata semplice. Per mia fortuna ho incontrato persone che hanno avuto fiducia nel mio progetto. Ho quindi potuto aprire un mutuo, che ancora oggi continuo a pagare. Sono rientrata ad agosto del 2014 e il primo aprile del 2015 ho inaugurato Fatagliò&Marpidò. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto gettare la spugna ed anche la pandemia non mi ha aiutato. Per andare avanti bisogna reinventarsi, creare sempre qualcosa di nuovo.
A proposito di reinventarsi, il format iniziale ha subito dei cambiamenti nel corso del tempo? Pensi di apportarne altri?
Alla selezione di libri ho aggiunto diversi giochi educativi. Anche in questo caso, sono andata un po’ controcorrente. Non ho puntato su quelli più popolari, che di sicuro mi avrebbero garantito entrate superiori. Ho privilegiato l’aspetto ludico-didattico, così come la mia attenzione è andata su prodotti ecosostenibili. La mia ricerca è continua e questo comporta, di conseguenza, un aggiornamento costante della lista fornitori, optando per lo più ai rapporti in esclusiva.
Sono tanti i progetti in cui sei stata coinvolta prima che il Covid ci stravolgesse la vita. Qual è quello a cui tieni di più?
Li amo tutti, ma uno che mi è rimasto nel cuore è “Il piccolo principe”, in collaborazione con le scuole elementari della Val d’Agri. Un laboratorio pensato per condividere tematiche sensibili e universali, come l’amicizia o il rispetto per la natura. Sceglievamo insieme dei brani tratti dal celebre testo e ne discutevamo attraverso percorsi creativi. Al termine, tutti hanno avuto modo di riportare, su un cartellone gigante, la citazione preferita. Uno splendido colpo d’occhio!
Con gli studenti delle medie sono stati toccati argomenti delicati, come l’accettazione del diverso e l’immigrazione. Il tutto, con un approccio pedagogico e ricreativo allo stesso tempo.
Non sono mancate proposte per gli adulti, come il Club della Lettura, che spero di riprendere il prima possibile, insieme a tutto quello che per forza maggiore abbiamo dovuto interrompere.
È chiaro che ami lavorare con i bambini. E dei “grandi” cosa pensi?
Loro sono molto più complicati. Pensa che quando passano da me, il più delle volte acquistano libri da regalare e non conoscono minimamente i gusti letterari dell’altro! Per cui lasciano a me il compito ingrato di individuare il testo giusto. Da una parte è una responsabilità, dall’altra è un modo per tenermi continuamente aggiornata. Devo studiare per capire le tendenze del pubblico e consigliare al meglio, sulla base di indicazioni spesso sommarie.
Quali sono i tuoi clienti? Sono soprattutto aficionados?
In realtà i clienti abituali non sono molti. Al contrario, sono tanti quelli che vengono, spariscono e poi tornano dopo tempo. C’è un discreto turnover. Vedo gente di diversi paesi della Valle ed ho incontrato anche persone provenienti dalla Svizzera e dalla Germania.
Un’ultima domanda. Da poco è nato il tuo primo figlio, Antonio. Cosa sogni per lui?
Mi auguro di trasmettergli la mia grande passione e ci sto lavorando… Gli leggo delle filastrocche e le sue manine sembrano già sfogliare le pagine con immensa curiosità!
Fataghiò&Marpidò
Libreria indipendente
Via Provinciale, 48
Marsicovetere (PZ)
Tel. 339.7981699
www.fataghioemarpido.it
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