Fabrizio Signorelli è un imprenditore fiorentino di successo. Un uomo che ha saputo concretizzare i propri sogni, senza mai tradire sé stesso. Una narrazione, la sua, che può essere utile a tanti.
La sua vita può essere rappresentata come una strada tortuosa, ricca di biforcazioni. Con le sue parole ha sfatato il mito dell’industriale tutto di un pezzo, con le idee sempre chiare su cosa fare. Quella che abbiamo davanti è una persona che ha impiegato del tempo per comprendere i suoi desideri e gli strumenti per realizzarli. Non è stato un adolescente viziato che si è seduto ad aspettare il supporto dei genitori – lavoratori instancabili e sempre attivi – ma si è messo in cammino e con le esperienze maturate ha compreso le sue aspirazioni.
Colpisce il fatto che non ci sia autocelebrazione, rischio di molte autobiografie. Al contrario, rinveniamo l’ammissione di errori di valutazione, di una certa confusione iniziale. Trovare il proprio posto nel mondo non è un passaggio semplice e richiede tempo, a volte tanto tempo. “Non è intelligente pensare di poter passare da niente a tutto nel giro di una settimana, un mese o un anno. I grandi risultati si costruiscono un passo alla volta. L’unica cosa che devi fare è non smettere mai di camminare nella direzione dei tuoi sogni” (Pag. 19). E qui vi è un’altra riflessione; ci sono mete che vengono raggiunte a lungo termine. Appare chiaro che ci sia una tendenza generale a volere tutto e subito. Può succedere, ma è più probabile che ci vogliano mesi, anni, per tagliare un traguardo, soprattutto se ambizioso. Il primo passo è avere una visione consapevole di sé nella realtà. Il potere di immaginarsi in un certo modo nella vita professionale ed in quella privata. L’immaginazione come fonte inesauribile di ispirazione. Ognuno coltiva sogni diversi. Piccoli o grandi che siano dovrebbero accompagnare la quotidianità ed essere motore per alimentare un’esistenza felice. Quante volte, invece, la mattina ci sia alza con una spiacevole sensazione di insoddisfazione? Molti ambiscono ad una vita diversa, ma per scarsa fiducia o per pigrizia, restano ancorati alla loro comfort zone. Fabrizio Signorelli sprona il lettore ad avere coraggio e a non farsi abbattere da impedimenti e paure. Le opinioni degli altri – amici, parenti, conoscenti – non sempre sono di aiuto, al contrario possono provocare maggiore insicurezza e vulnerabilità. A volte, poi, i consigli altrui celano frustrazioni personali.
Come sottolineato dall’autore, è essenziale circondarsi di persone che creano benessere e allontanare, viceversa, quelle che non portano luce. “Scegli di circondarti di persone che rappresentano risorse, non limiti, che ti facciano vivere emozioni potenzianti, non pesantezza, che abbiano una vision sempre più grande, non orizzonti che si restringono.” (Pag. 39).
Il suggerimento è di volgere lo sguardo verso orizzonti sempre più ampi e di incoraggiarsi ogni giorno con messaggi positivi e potenzianti. Gli sbagli sono dietro l’angolo, ma fanno parte della ricerca individuale. “Non c’è un solo giorno della vita che posso dire sprecato perché ho imparato qualcosa da ogni momento. Mi sono concesso il tempo che mi serviva per capirmi e tu hai il diritto di fare lo stesso, oltre al dovere di essere sicuro di ciò che scegli” (Pag. 56).
Gli ostacoli possono essere molteplici e ritrovarsi in credenze sbagliate o in condizionamenti familiari. Del resto, è noto che il background socio-familiare abbia una certa influenza sull’individuo. Questo non significa cancellare il passato ma individuare ciò che può giovare e portarlo con sé. “Se da un lato ti dico che è importante interrompere i comportamenti appresi in famiglia quando non sono funzionali al successo e alla felicità, dall’altro voglio farti notare che nel contesto in cui vivi puoi cercare e selezionare comportamenti utili a diventare una persona migliore.” (Pag. 69).
Al di là del lavoro mentale, non si può prescindere dall’adozione di strategie specifiche ed azioni concrete. Sarebbe errato pensare che questo libro voglia comunicare messaggi di incoraggiamento generici. Si tratta di consigli pratici. Non basta sognare ad occhi aperti. Occorre che ci siano possibilità concrete di finalizzare i propri progetti. Avere un atteggiamento positivo è una parte del tutto. L’iniziativa è fondamentale, così come lo studio. È chiaro poi che determinazione e costanza siano elementi imprescindibili. “Nessuno nasce imparato” (Pag. 135) è esplicativo a riguardo. Leggere, informarsi e formarsi rappresentano step necessari per evolvere e perfezionarsi. Pensare di diventare un life coach, ad esempio, senza aver letto testi, ascoltato testimonianze, aver incontrato qualcuno del settore, seguito corsi ad hoc, è restare confinati nel proprio orticello. L’evoluzione comporta esercizio ed investimenti (anche economici), così come un deciso equilibrio interiore.
Un aspetto estremamente interessante di queste pagine è l’abbattimento dell’immagine dell’imprenditore che trascorre tutto il suo tempo in ufficio tra riunioni e conference call. Lo sbilanciamento vissuto ad un certo punto da Fabrizio Signorelli lo ha condotto ad una riflessione a tutto tondo sul suo modus vivendi. Un attaccamento così estremo alle sue attività celava un malessere verso altre aree. “È naturale stare più volentieri in un ambiente che ci fa sentire al sicuro, ma non è sano se il recinto che ci protegge diventa un confine che non sappiamo varcare. Quando l’ho capito sia con la mente che con il cuore, ho iniziato a prendermi cura della mia vita nella sua interezza. Così facendo, senza nemmeno rendermene conto, ho fatto un enorme salto di qualità personale e professionale; ho acquisito una consapevolezza e una pienezza nuove che mi hanno donato maggiore energia e una migliore capacità decisionale.” (Pag. 162).
Un equilibrio che comporta un impegno incessante su più fronti e che è sinonimo di organizzazione di tempo, risorse ed energia. Disciplina e costanza sono le parole chiave della filosofia dell’imprenditore fiorentino. Il suo rapporto con il tennis, grande passione, è significativo. Si è approcciato a questo sport da adulto e suscitava più di qualche perplessità la sua volontà di superare il livello amatoriale e partecipare a tornei in giro per il mondo. Eppure ce l’ha fatta, merito di una volontà di ferro e di un allenamento costante. Un invito ed uno stimolo per tutti, poiché troppe volte ci si lascia abbattere da difficoltà e commenti negativi.
Attraversare i muri è una esortazione al superamento di barriere mentali. La parola d’ordine di un coach ai suoi allievi. Il testo è una guida strutturata in modo da creare un percorso quotidiano di riflessione e apprendimento. In tal senso è ottima la suddivisione in brevi capitoli (con il suggerimento di leggerne uno al giorno) con domande e note in conclusione: un modo per fissare al meglio i concetti espressi.
Lo stile è diretto e semplice, rendendo la lettura accessibile a tutti, giovani e adulti.
Un vademecum che è allo stesso tempo sincero racconto di vita. Fabrizio Signorelli non ha infatti il timore di render partecipe i lettori di pensieri ed accadimenti negativi, dalle insicurezze nell’adolescenza al rischio di perdere le sue aziende per gli effetti della pandemia. Per alcuni potrebbe risultare urticante l’outing verso la ricchezza, la soddisfazione nell’essere ricchi. Credo che sia apprezzabile, invece, l’assenza della consueta ipocrisia. Come ha evidenziato, non vi è colpa o vergogna nell’essere ricchi, così come nell’avere obiettivi ambiziosi. “I sogni ambiziosi sono quelli che ti danno la carica e ti fanno saltare giù dal letto con il coltello tra i denti e un sorriso smagliante” (Pag. 120).
Un’opera di ispirazione per chi si è fermato e per chi non è mai partito.
Note biografiche
Fabrizio Signorelli è un imprenditore e filantropo fiorentino. Dopo aver completato gli studi, ha intrapreso una serie di viaggi all’estero in cerca della propria strada. Queste esperienze gli hanno permesso di affrontare diverse esperienze professionali e di perfezionare le lingue straniere. Ha carpito le opportunità offerte dal mercato del lavoro e al suo rientro in Italia ha avviato il suo percorso imprenditoriale. Ad oggi è a capo di una holding, di diverse società di cambio valute in Italia e all’estero, di un’azienda di criptovalute. Ha investito altresì nella ristorazione in Italia e Spagna. Da adulto si è approcciato al tennis e con passione e costanza è cresciuto fino ad accedere alla quarta categoria. Ad oggi gira il mondo per partecipare a tornei da semi-professionista. Crede molto nella gratitudine e ritiene importante restituire ai meno fortunati parte di ciò che ha ricevuto dalla vita. Sostiene progetti in favore dei bambini con handicap fisici e mentali o in condizioni di disagio economico. Ha collaborazioni con Dynamo Campus Onlus, Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer e Fondazione Bambino Gesù.