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La Bottega delle parole – San Giorgio a Cremano (NA)

Una chiacchierata con Myriam Gison, titolare della libreria nata in una “notte dei miracoli”

  • Iniziamo dalle origini: quando e come è nata la libreria? Rappresenta l’espressione del sogno di una persona o di un gruppo?

La libreria nasce nel 2014, il 13 dicembre, nel giorno più corto che ci sia. È una notte dei miracoli, quello di una cittadina che non aveva più una libreria e che da quella sera ha un nuovo punto culturale. Ho aperto per un progetto personale ma soprattutto per un’esigenza personale: non volevo vivere in un posto che non avesse una libreria, ovviamente intendendo libreria come punto culturale e non mera vendita. Si è però trasformato ben presto in un progetto collettivo, tant’è che oggi è composta da oltre 20 collaboratori che per me sono diventati famiglia – collaboratori di presentazioni, laboratori, eventi, gestione bar sociale.

  • Il progetto iniziale ha subìto modifiche nel corso degli anni? In caso affermativo, in che misura e per quale motivo?

Assolutamente! Ed è bello proprio perché è cambiato. È cresciuto e ha preso man mano la personalità di tutte le persone che si sono aggiunte al progetto. Nel 2018 poi ci siamo trasferiti in altro locale all’interno di un parco pubblico, quindi lì è avvenuta una crescita e una trasformazione totale.

  • Le istituzioni locali vi hanno supportato? Qual era e qual è tuttora il rapporto con il territorio?

Molto, basti pensare che noi al momento occupiamo locali comunali, avendo vinto un bando di assegnazione. Inoltre collaboriamo assiduamente e da due anni gestiamo, come associazione, anche i servizi bibliotecari presso la biblioteca comunale.

  • Passiamo al presente: quali sono le peculiarità della libreria e in che cosa ritenete di differenziarvi rispetto alle altre?

La nostra peculiarità è di sicuro l’umanità, chi viene in libreria da noi sa di sentirsi a casa, accolto. Sono tantissime le attività che offriamo soprattutto ai bambini. Posso vantarmi di aver “allevato” una generazione di lettori, tra i quali oggi c’è anche una scrittrice che ha scritto e pubblicato il suo primo libro praticamente in libreria.

  • Cosa ne pensate degli e-book? Non vi sembra che il loro avvento abbia tolto un po’ del romanticismo legato ai libri da sfiorare e trattare con cura?

Sicuramente dal punto di vista pratico sono comodi, soprattutto quando si parte e nella gestione degli spazi di casa. Però come tutte le cose pratiche non sono romantiche. Vedo lettori di ebook entrare in libreria a toccare carta – come se fossero dei nostalgici ex innamorati.

  • La presenza di colossi dell’editoria e di Amazon è un handicap o in qualche modo rappresenta uno stimolo? Come cercate di affrontare la concorrenza?

Diciamo che da quando sono stati regolati gli sconti un po’ siamo stati aiutati, però il fascino della grande libreria e soprattutto quello dell’acquisto compulsivo in internet di certo ci minaccia molto. Diciamo che per sopravvivere devi creare un buon rapporto umano, fidelizzare il cliente, offrirgli un motivo per sceglierti e noi su questo lavoriamo ogni giorno con chiacchierate, eventi, incontri, video-recensioni, consigli e quant’altro.

  • Portate avanti delle attività o dei progetti specifici? A chi sono indirizzati? Mi piacerebbe, in particolare, conoscere il vostro pubblico, come è composto e cosa predilige acquistare.

Il nostro pubblico è molto legato alle famiglie, bambini, genitori e nonni. Non riusciamo molto a coinvolgere la fascia 18-30 anni che è poi quella che vive maggiormente il mondo culturale, questa è una nostra carenza che stiamo cercando in tutti i modi di colmare, infatti quest’estate abbiamo iniziato a fare presentazione di album musicali e momenti giovanili. Il nostro pubblico ama molto i romanzi e una buona fetta di gialli, poca saggistica e poco fantasy, a parte qualche appassionato. Ovviamente essendo una libreria molto “personale” le vendite si concentrano su ciò che piace ai librai e alle novità. I bambini poi spaziano invece in molti ambiti, soprattutto albi.

  • Organizzate gruppi di lettura? Pensate che funzionino?

Si ci proviamo ma non abbiamo ottenuto –  ahinoi – ottimi risultati.

  • Come libreria, realizzate presentazioni di varie opere. Come scegliete gli autori? Qual è il ricordo più bello?

Si moltissime, soprattutto d’estate. Alcuni scrittori li invitiamo noi ma moltissimi ci chiedono di organizzare le loro presentazioni. Il ricordo più bello è stato decisamente la presentazione del libro della piccola scrittrice nata in libreria.

  • Una domanda quasi obbligatoria è legata alla pandemia. Quali sono state le conseguenze per la libreria? Come sono state fronteggiate le difficoltà del periodo?

Diciamo che la pandemia, a parte la prima fase, ci ha aiutato paradossalmente. Nel 2020 – 2021 viste tutte le restrizioni le persone hanno riscoperto il piacere della lettura, il 2022 invece porta con sé molta regressione.

  • Un’ultima domanda sul futuro: quali sono i sogni da realizzare? Tra 10 anni come sarà La bottega delle parole?

Bella domanda, i tempi sono difficili ma i sogni sono tantissimi. Io vorrei che la Bottega tra 10 anni fosse ancor di più un luogo felice, che crei connessioni, opportunità, crescita, empatia, cultura e bellezza. Forse vorrei che creasse maggiore profitto ma solo per un motivo: vorrei che i ragazzi di questa città potessero lavorare con i libri e invertire questa pessima tendenza del detto “con la cultura non si mangia”. Ecco cosa vorrei…

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