Ci sono opere che lasciano il segno, indimenticabili. Leggere Vanessa Montfort è stato come ricevere continue carezze. Mi ha fatto sentire così catapultata nella storia che quando ho letto l’ultima pagina è come aver lasciato una parte di me nel libro.
Pagine delicate ma incredibilmente crude e realistiche. Ogni donna vi può ritrovare un pezzettino di sé, del proprio vissuto, dei propri sogni spezzati e delle ritrovate speranze.
Un racconto al femminile, sì, ma anche una testimonianza per gli uomini che spesso dichiarano di non comprenderci abbastanza.
Olivia, Marina, Victoria, Casandra, Aurora, Alga: un arcobaleno di personalità dai toni cangianti. Vite nel cuore del barrio di Las Lettras, quartiere bohémien di una Madrid incantata.
La ricerca della libertà di esprimersi e di cercare e pretendere un amore totalizzante, lontano da una comoda ma tiepida felicità.
“In Oriente dicono che esiste un filo rosso che, secondo una leggenda cinese, è legato al mignolo di due persone che camminano per il mondo… Sì, le due persone camminano da quando nascono arrotolando il filo mentre cercando di incontrarsi…Non sempre ci riescono, ma tendono a farlo come i due poli di una calamita… Questa persona che, secondo il buddismo, cerca di ricongiungersi a te nella vita successiva e in quella ancora dopo, e accanto alla quale la tua anima si perfezionerà per raggiungere la prossima reincarnazione: l’oro degli alchimisti, lo ying e lo yang”(Pag. 207).
Quello che rende speciale il racconto, tuttavia, è il solido legame di amicizia tra queste creature così profondamente diverse ma unite intorno alla figura di Olivia, che sembra appartenere ad un’altra dimensione: misteriosa, magnetica. Chi non vorrebbe avere una confidente così?! Una figura dal grande carisma, capace di tanta tenerezza e al contempo di una spiazzante e brutale sincerità. Un essere magico in grado di sondare l’animo umano e di sferzarlo con la sua vibrante energia.
E il suo mondo, che diventa anche il nostro alla fine, non può che essere un negozio di fiori, luogo incantato dove ogni fiore esprime un pensiero nascosto.
“Non so se lo sai, Marina, ma non c’è niente di più complesso che regalare un mazzo di rose rosse. Questo fiore è parente della stella a cinque punte, del pentacolo di Venere, della rosa dei venti! In inglese, francese e tedesco si dice “rose”, che è l’anagramma di Eros, il dio greco dell’amore sensuale. Se la trovi su un tavolo impone il silenzio su ciò che si è detto e se te la regalano è un chiaro messaggio di passione”. Avvolse intorno al mazzo una stoffa color sabbia e un pezzo di spago. Spalancò il più possibile i suoi occhietti turchesi. “La rosa rossa è il simbolo dell’amore segreto, perché è uno dei pochi fiori che si rinchiudono nel proprio cuore e, quando apre la corolla, è già sul punto di morire. Ti sembra che possa esserci qualcosa di più misterioso e pieno significato di una rosa rossa?”
Viole del pensiero
Victoria ci aveva preso gusto con le viole del pensiero: all’inizio aveva optato per la cautela e gliene aveva lasciata una multicolore: “Pensa a me come io a te”. Lui aveva risposto con una peonia rosa: “Mi piaci ma sono troppo timido per dirtelo”. E lei aveva contrattaccato con una viola del pensiero bianca: “Ti rispetto”. A cui lui aveva risposto con una peonia bianca: “Sono fortunato ad averti, e lei con una viola del pensiero blu: “Crederei nel tuo amore”, a cui lui aveva potuto aggiungere un enorme girasole per dimostrare la sua “adorazione”, e lei aveva osato con una viola del pensiero gialla come un “desiderio pieno di poesia”, alche lui, senza pensare troppo alle conseguenze, aveva risposto con una arancione “desiderio fisico intenso” (Pag. 89).
Note biografiche
Vanessa Montfort è nata a Barcellona nel 1975. Scrittrice e drammaturga, vive da diversi anni a Madrid. Dopo una laurea in Scienze dell’informazione, ha pubblicato quattro romanzi con cui ha vinto numerosi premi e ha diretto varie opere teatrali che spaziano dalla commedia al dramma, al musical e al genere fantastico. Nel 2016 ha fondato la Bemybaby Films con il regista Miguel Ángel Lamata, con cui ha prodotto il lungometraggio Nuestros amantes. Del 2017 il best seller Donne che comprano fiori. La sua ultima opera, pubblicata da Feltrinelli nel 2021, è La donna senza nome.