Una chiacchierata con Massimo Albanese, proprietario della splendida Libreria del mare a Palermo
Quando è nata l’idea di aprire la libreria e quanto tempo ha impiegato per realizzarla concretamente?
L’idea è nata nei primi mesi del 1996 ed ho aperto a novembre dello stesso anno.
Ha incontrato difficoltà burocratiche? In caso affermativo, potrebbe indicarmi quali?
Non particolari, a parte il fatto che alla Camera di Commercio di Palermo non sapevano dirmi quali documenti servissero per aprire una attività commerciale. Per fortuna, fino ad agosto del 1996, vivevo ancora a Torino e lì, alla Camera di Commercio, mi hanno fornito tutte le informazioni. Quando consegnai tutta la documentazione a Palermo, l’impiegata mi chiese quasi infastidita: “Ma lei come mai ha portato tutti questi documenti?!” .
Come era il mercato editoriale quando ha deciso di aprire la sua libreria?
Era un mercato molto diverso: Amazon era nata da poco e non ancora diffusa, i nostri concorrenti erano le librerie di catena e la grande distribuzione che si muovevano in un mercato senza regole. Ciò causò la chiusura di molte librerie indipendenti, che non erano in grado di reggere gli sconti imponenti promossi nei negozi delle più importanti case editrici italiane. Sicuramente la specializzazione mi ha permesso di resistere e superare quel periodo, non dovendo confrontarmi sul piano degli sconti ma su quello della competenza e dell’offerta specializzata. Anche la scolastica era una fetta importante del mercato che, da settembre a novembre, ci impegnava molto. La collocazione della libreria, a pochi passi dall’Istituto Nautico, ci ha permesso la fidelizzazione di molti studenti e professori che venivano da noi non solo per i libri di scuola, ma anche per quelli utili ad accrescere le loro conoscenze e competenze, mediante testi difficilmente reperibili altrove.
Perché una libreria del mare? Aveva conosciuto altre librerie simili prima?
Quando ero ragazzo ero un appassionato di vela, canoa e subacquea; nelle librerie che frequentavo in città difficilmente potevo reperire i testi che mi interessavano e che potevano soddisfare le mie esigenze. I librai non sapevano consigliarmi o darmi indicazioni, pertanto ero io che, consultando i cataloghi (a quei tempi solo cartacei), riuscivo a trovare ciò che mi incuriosiva e lo ordinavo. Viaggiando avevo scoperto che a Milano e Roma c’erano delle librerie dove potevo consultare e facilmente trovare ciò che cercavo.
Come sceglie i testi da proporre? Si avvale di qualche esperto del settore?
Non ho nessun consulente, ci sono i promotori che mi sottopongono le novità che usciranno per le sigle che rappresentano ed io decido quali ordinare e in che quantità. Poi ci sono i piccoli editori, che non hanno una rete promozionale. Oggi c’è internet, prima partecipavo a molte più fiere del settore.
Oltre alla vendita di libri, quali sono le altre attività promosse?
La libreria, oltre agli scaffali al piano terreno ha – al piano superiore – uno spazio polivalente dove, oltre alle mostre ed alle presentazioni dei libri, organizziamo corsi di vela, di meteorologia, di astronomia, laboratori per bambini, incontri di lettura, concerti.
Qual è la differenza che riscontra tra i primi anni di attività ed il presente?
La libreria continua ad essere frequentata da tutte le fasce d’età, ma chi acquista libri sono prevalentemente adulti mentre i “lettori forti” sono sempre meno e sempre più anziani. I ragazzi leggono, ma usano altri strumenti ed in libreria vengono solo per gli eventi o per acquistare con la 18app.
Rifarebbe la stessa scelta oggi? In caso affermativo, aprirebbe sempre una Libreria del mare e a Palermo?
Non saprei. Il mercato oggi è molto diverso ed io mi rivolgo ad una comunità che, per quanto numerosa, è piccola e sempre più attempata.
Potrebbe raccontarmi qualche aneddoto capitato in questi anni?
Proprio qualche giorno fa, due miei clienti che frequentano spesso la libreria si sono incontrati casualmente dopo più di 20 anni. Uno è un professore del nautico, molto stimato, adesso in pensione e l’altro un suo alunno. Non si vedevano dai tempi della maturità!
Consiglierebbe ad un giovane oggi di aprire una libreria?
Il lavoro del libraio è un lavoro molto faticoso che richiede una grande passione. Ci sono giornate che entro in libreria alle 7 e vado via dopo le 21. Non so se le librerie indipendenti hanno un futuro, benché nel frattempo ci siano state delle leggi che hanno apportato delle migliorie e degli incentivi all’acquisto dei libri.
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